E se fosse vero?

Era ormai sera inoltrata quando Genoveffa mise piede in casa. 

Come prevedevasi la giornata era stata dura; fortuna che Mafalda si è rivelata un ottima collaboratrice.

Era talmente stanca da non avere nessuna voglia di mettersi in cucina; così la nostalgia di casa iniziò a farsi sentire. Con gli occhi lucidi si avvicinò all’enorme finestra.

I vetri erano così ben puliti da sembrare inesistenti; e Firenze da lì non le era mai parsa così bella e così distante dal suo cuore come in quel momento.

Ma vale veramente la pena di sacrificarmi e stare lontano dalla mia famiglia? Che valore ha il successo se non puoi condividerlo con chi ami?-

Parlava da sola Genoveffa; rendendosi conto che in fondo se lei si trovava lì, era anche colpa di Sergio.

– Perché insistere così tanto? Non aveva mai dimostrato interesse per la mia carriera, e all’improvviso sembra che gli stia a cuore più di me!- 

Stavolta non schiacciò il pensiero, al contrario i dubbi presero forma: il profumo di suo marito lo aveva già sentito addosso ad Ornella; e la fragranza che aleggiava nell’appartamento di Firenze, non le sembrò affatto un caso che fosse simile a quella di casa sua. E poi c’era Gianni – Perché mandarlo a stare dalla nonna,se non per fare  fare i propri comodi?-

Doveva trovare il modo di sapere se le sue ipotesi erano fondate, e con calma avrebbe studiato come fare. Magari poteva iniziare con il riferire a Sergio che questo fine settimana non sarebbe rientrata a casa come previsto; se la sua supposizione non l’ingannava li avrebbe colti con le mani nel sacco!


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